Shakespeare’s women
ideazione e direzione artistica Chiara Renzi/rumorBianc(O)
drammaturgia Camilla Mattiuzzo
Desdemona è Eleonora Angioletti/Giulia Rupi
Lady Macbeth è Alessandra Bedino
Ofelia è Chiara Cappelli
Giulietta è Elena Ferri
Fool è Carlotta Mangione
musica dal vivo Elena Rocchini
costumi Lucia Padrini
con il contributo di Fondazione CR Firenze con il sostegno di Fondazione Guido d’Arezzo in compartecipazione con CESVOT
in collaborazione con Interno12, Teatro Insonne
Con il progetto Le donne di Shakespeare vogliamo esplorare una forma diversa di comunicazione, di espressione, di fruizione, diffondere la drammaturgia teatrale contemporanea, promuovere le arti dello spettacolo e valorizzare i beni storico-artistici della città.
I monologhi, di drammaturgia originale ispirata alle figure femminili più famose di Shakespeare (Lady Macbeth, Desdemona, Giulietta, Ofelia) ed è preceduto da una breve ouverture di musica dal vivo.
© photo di Mara Giammattei
Le donne di Shakespeare intreccia la promozione del territorio e ogni micro spettacolo sarà accompagnato da una “micro visita guidata” condotta da guide turistiche professioniste che ci porteranno alla scoperta del centro storico, per guardarlo con occhi diversi attraverso percorsi personalizzati ideati ad hoc. Aneddoti, leggende, e piccole perle per ammirare ancora di più il patrimonio storico-artistico della città.
Lo spettacolo è un omaggio alle figure femminili presenti nelle opere di Shakespeare: Giulietta, Lady Macbeth, Ofelia, Desdemona.
Il tema delle donne è predominante nella sua opera. Il Bardo conosceva bene gli ostacoli che la società poneva alle donne. Le compagnie teatrali non le ammettevano sul palco a reci tare, solo nella seconda metà del Seicento la pioniera Margaret Hughes, interpretando Desdemona, infranse questo tabù.
Tra ‘500 e ‘600 le donne dotate e intraprendenti non avevano la possibilità di con- durre una vita libera e soddisfacente. La regina Elisabetta I fu un’eccezione. Le donne, quindi, non potevano mostrare passioni o ambizioni, ogni loro espressione doveva far riferimento ad un sistema di valori maschile. Questa regola viene inserita nella maggior parte delle opere di Shakespeare e nel caso avvengano defezioni o eccezioni, esse verranno poi punite nel finale quasi sempre con la morte della protagonista che paga il debito del suo tentativo di emancipazione. Nel migliore dei casi, non trattandosi di opere tragiche, la sventurata diventa il bersaglio del ridicolo.
Leggendo Shakespeare è possibile incontrare praticamente ogni genere di donna: la donna forte, la donna debole, quella ingenua, quella avida, quella innamorata, quella onesta, quella sagace e via dicendo. Saranno raccontati i personaggi femminili ognuno dei quali rappresenterà una particolare tipologia con caratteristiche ben definite.